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spesa militare
Dicembre 01, 2021
Giustizia Sociale

Più armi non significa meno conflitti

Approfondimento di Sara Manisera, FADA Collective

Neanche la pandemia ha fermato le spese militari. Nel 2020, la spesa militare globale è aumentata del 2.6% e ha raggiunto il valore di 1.98 trilioni di dollari. Gli Stati Uniti e la Cina sono i Paesi che hanno speso di più. L'Italia è all'undicesimo posto. Secondo il rapporto annuale dell'Istituto Internazionale di Ricerca sulla Pace di Stoccolma (SIPRI), i cinque Paesi che hanno destinato più risorse economiche al settore della Difesa sono stati nell'ordine: Stati Uniti, Cina, India, Russia e Regno Unito. La loro spesa ammonta al 62% del totale registrato a livello mondiale. "Possiamo dire con certezza che la pandemia non ha avuto un impatto significativo sulla spesa militare globale nel 2020", ha dichiarato in una nota Diego Lopes da Silva, ricercatore del SIPRI e uno degli autori del rapporto. Tenendo conto che il Prodotto Interno Lordo (PIL) globale è diminuito, a causa dell'emergenza sanitaria, la spesa militare mondiale in rapporto al PIL è aumentata dal 2.2%, registrato nel 2019, al 2.4% del 2020. Si tratta del più grande aumento di questo dato su base annua, dalla crisi finanziaria del 2009. E l'Italia? 


L'Italia è l'undicesimo Paese a livello mondiale per questo tipo di investimenti e ha speso 28.9 miliardi durante il 2020, registrando un aumento pari al 7.5%, rispetto al 2019. Tuttavia, se si confronta il dato con quello del 2011, il Paese ha diminuito il budget militare del 3.3%. Roma spende il 1.6% del PIL in Difesa e non ha raggiunto l'obiettivo del 2% auspicato dalla NATO. 


Più armi, significa più pace? Secondo il Global Peace Index dell'Institute for Economics and Peace, non è affatto così. I livelli di pace nel mondo, infatti, sono diminuiti, con un peggioramento, dal 2008, del due per cento. La militarizzazione, invece, è stato l'unico settore a migliorare. E mentre si continuano ad allocare risorse economiche in armi e militarizzazione, solo una minuscola quota del PIL è utilizzata in prevenzione di incendi, frane, alluvioni e protezione dell'ambiente. Come sottolinea Greenpeace Italia: "La guerra da combattere è un'altra", scrive l'organizzazione sul suo sito, "Siamo nel pieno della crisi climatica e sanitaria globale: perché continuare a investire in guerre e armamenti? In Italia, oltre il 90 per cento dei comuni è a rischio frane o alluvioni, eventi estremi intensificati dal riscaldamento globale"


Gran parte dei danni causati al Pianeta, infatti, rischiano di provocare una crescente instabilità. Lo scrive sempre il SIPRI nell'"Ecological Threat Report" del 2021. "Molte minacce ecologiche esistono indipendentemente dal cambiamento climatico. Tuttavia, la crisi climatica avrà un effetto amplificatore, causando un ulteriore degrado ecologico e spingendo alcuni paesi verso punti di svolta violenti". La scarsità di risorse - acqua, suoli coltivabili, energia - potrà causare futuri conflitti che le armi e la violenza non riusciranno a risolvere ma solo ad aggravare. Per evitare questo scenario, è necessario adottare soluzioni olistiche. E ciò significa creare sistemi sociali più armoniosi, allocare le risorse pubbliche in scuola, sanità, ambiente e protezione del paesaggio. Ma soprattutto significa cambiare la nozione di "sicurezza", intesa nel corso degli ultimi decenni come forza militare e trasformarla nella sua accezione positiva, come sicurezza sociale. 


Se la pandemia ci ha insegnato qualcosa, è che la sicurezza non si può raggiungere con la potenza militare. La sicurezza si raggiunge con ospedali e con l'assistenza sanitaria capillare e locale accessibile a tutti e tutte. Si raggiunge investendo nella ricerca e nella scienza. Si ha sicurezza, quando si ha una popolazione formata, istruita, capace di cogliere la complessità del mondo in cui viviamo. Si ha sicurezza quando si vive in un territorio libero dall'inquinamento e protetto dai rischi idrogeologici. Si ha sicurezza quando si mangia in modo sano ed etico. Si ha sicurezza quando si ha un lavoro dignitoso. Questa è la vera sicurezza. Dovendo scegliere tra l'acquisto di un fucile e un sistema di ventilazione polmonare o una borsa di studio, voi quale sicurezza scegliereste? 


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